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di Guido Talarico
Al termine della fase di ascolto delle forze politiche, sociali, economiche e culturali della Guinea, avviata in tutto il paese dal Capo del Governo, Ibrahima Kassory Fofana, su richiesta del Presidente Alpha Condé, al fine di capire le necessità reali del paese, si apre ora una nuova fase. Parte ora la fase della proposta, della costruzione. Un tema centrale e delicato è certamente quello della modifica della Costituzione. Ne abbiamo parlato in una intervista esclusiva con il Presidente Alpha Condé.
Presidente Condé come nasce la Costituzione della Guinea?
“La costituzione guineana è stata fatta sul tema delle tradizioni in un regime eccezionale, sono state selezionate alcune persone e ciascuno dei gruppi è venuto con i propri interessi, il che lo rende un mandato per interesse, quindi è già molto difficile da gestire, poiché a volte siamo persino costretti a concludere accordi politici contrari alla costituzione. In secondo luogo, quello che normalmente è il dominio del diritto nel sistema francese è il diritto organico. Come saprà, la legge organica obbedisce a norme speciali che evidenziano le notevoli carenze della Costituzione, che, ovviamente, non è stata sottoposta a referendum. Se prendo come esempio il Consiglio costituzionale, nel sistema francese, il Presidente viene nominato dal Presidente della Repubblica. In Guinea, i magistrati che hanno composto la commissione, così come avvocati e professori, si sono considerati legittimi e hanno nominato i loro presidenti“.
Insomma, mi sembra di capire che si tratta di una Costituzione che necessita di essere ammodernata. Giusto?
“Oggi il mondo è cambiato molto, dobbiamo adattare la nostra costituzione al cambiamento del mondo, il grande problema che abbiamo oggi in Africa è il cambiamento climatico e quindi la protezione dell’ambiente, deve essere nella costituzione. Poi c’è la lotta contro la vittimizzazione delle donne, il matrimonio precoce perché oggi, nel mondo in cui viviamo, come diceva Aragon: “Le donne sono l’altra metà del cielo” e soprattutto quando ci sono più donne che uomini, dobbiamo promuovere le donne. Poi avete oggi la criminalità informatica, come combattere la criminalità informatica oggi, quindi dobbiamo integrare molte riforme, la protezione della natura e poi la prima costituzione deve tener conto dell’integrazione della Guinea in un ambiente più ampio grazie all’unità africana, che è scomparsa, e per noi l’unità africana è fondamentale, quindi deve essere adattata alla costituzione“.
E la questione del terzo mandato?
“Le inadeguatezze della costituzione devono essere corrette e adattate all’evoluzione di questo nuovo mondo. Quindi non ha nulla a che fare con l’ultimo mandato o meno, ma l’opposizione teme la sconfitta nelle elezioni. La costituzione conferisce al Presidente il potere di redigere una nuova costituzione, è sufficiente che egli richieda il parere consultivo del presidente dell’assemblea e sottoponga un referendum popolare. Il popolo della Guinea ha diritto a una costituzione moderna che rifletta le condizioni di vita del mondo in cui viviamo oggi“.
Dunque quali sono le ragioni per proporre un cambiamento della Costituzione?
“La costituzione è fatta per il popolo, al servizio del popolo, quindi non esiste una costituzione intangibile. Sa quante costituzioni ci sono state in Francia e in Africa…..? E soprattutto, coloro che ora criticano la riforma costituzionale sono coloro che hanno proposto una costituzione illimitata e quello che ne parla di più è Cellou Diallo che ha promosso il cambiamento costituzionale. Da due periodi di cinque anni, sono passati a sette anni, senza limiti, in breve, una durata a vita”.
Ma ci sono anche argomentazioni concrete per sostenere questa modifica della costituzione?
“Molti paesi hanno cambiato le loro costituzioni dal 2015, i guineani volevano anche una nuova costituzione, ma ho detto loro: “stiamo uscendo dalla crisi dell’ebola, abbiamo altre priorità, risolviamo prima il problema economico con l’aiuto del Fondo Monetario Internazionale””. Con HIPC possiamo beneficiare solo di crediti agevolati, ossia di un massimo dell’1,5% in 30 anni. Dobbiamo essere in grado di beneficiare di prestiti non agevolati, motivo per cui la Guinea ha dovuto prima recuperare la sua economia e le sue finanze. La revisione e la modernizzazione della costituzione è necessaria, ma la ripresa economica era una priorità. Ora siamo quasi alla fine del programma con il fondo monetario, stiamo risolvendo i problemi di energia, strade ecc……. La costituzione deve essere sottoposta al popolo affinché possa legittimarla e appoggiarla, cosa che non è avvenuta nel 2010″.