Si rinnova a Firenze l’appuntamento con il cinema francese, prerogativa del festival France Odeon (29 ottobre al 1 novembre al cinema La Compagnia), arrivato quest’anno all’undicesima edizione.. Il festival, diretto da Francesco Ranieri Martinotti, con la nuova presidenza di Enrico Castaldi, organizzato in collaborazione con l’Istituto Francese di Firenze e Fondazione Sistema Toscana, porta quest’anno in anteprima italiana, 11 film, provenienti dalla migliore produzione contemporanea d’Oltralpe.

Alle anteprime si va ad aggiungere l’omaggio a Myriam Bru , con la proiezione della copia restaurata, realizzata del distributore Les Films du Camélias, di L’enfer dans la ville (Nella città l’inferno) di Renato Castellani (mercoledì 30, ore 19.00), film del 1959 nel quale recitano Anna Magnani, Giulietta Masina e la nota attrice francese Myriam Bru, che sarà ospite a Firenze per ricevere il Premio Foglia d’Oro Manetti Battiloro. Il film, con il finale voluto all’epoca dal regista, è uscito nelle sale francesi nel 2019.

A valutare i film in concorso all’XI edizione di France Odeon, sarà una giura composta dalla produttrice Conchita Airlordi (oltre trenta film co-prodotti con la Francia), Massimo Ghini, Roberta Mattei, Serafino Fasulo e il gruppo Bowland, trio Trip-Hop iraniano con base a Firenze (finalista alla scorsa edizione di Xfactor).

A fare da trait d’union nei rapporti molto stretti tra il cinema francese e italiano , sarà l’attrice Benedetta Porcaroli, nel ruolo di “Ambasciatrice France Odeon 2019”. Benedetta Porcaroli è nota al grande pubblico per aver interpretato le serie tv targate Rai, Tutto può succedere e Non uccidere e la serie cult Baby, prodotta da Netflix e seguita da un pubblico internazionale.

France Odeon si inaugura martedì 29 ottobre (ore 19:00) con la consegna ufficiale del premio L’Essenza del Talento consegnato da Ferragamo Parfums a Zita Hanrot astro nascente del cinema francese.

Dopo la cerimonia di premiazione e la presentazione sul palco della giuria, alle ore 21.00 ci sarà la proiezione, in anteprima nazionale de La vie scolaire, dei registi Grand corps malade (pseudonimo) e Mehdi Idir. Il film, da poco uscito in Francia è già record d’incassi al botteghino. Racconta la storia di Samia, una giovane al primo importante impiego, assunta in una scuola di Saint Denis, alle porte di Parigi, ritenuta da tutti “difficile”. Qui, scopre i ricorrenti problemi di disciplina degli allievi, la realtà sociale del quartiere e le difficoltà, ma anche la vitalità e l’umorismo degli studenti e dei colleghi. La sua complicata situazione personale la avvicina sempre più a Yanis, studente insolente a cui vuole dare un futuro migliore.

Sotto lo pseudonimo di Grand Corps Malade (uno dei due registi) si nasconde il poeta e cantautore Fabien Marsaud, nato è cresciuto a Saint-Denis (quartiere in cui è ambientato il film) con una madre bibliotecaria e un padre funzionario pubblico. Vittima di un grave incidente che per diversi anni lo ha costretto a non camminare (da qui nasce il suo pseudonimo, grande corpo malato) è approdato al mondo dello slam, di cui è divenuto uno dei massimi esponenti francesi. Mehdi Idir è, come Marsaud, nato e cresciuto a Saint-Denis, appassionandosi alla danza hip hop. Da autodidatta, si è avvicinato alla regia sin da giovanissimo realizzando già nel 2002 alcuni videoclip incentrati sulla cultura urbana.. La vie scolaire è il loro secondo film, che uscirà in Italia distribuito in Italia Movies Inspired.

Alle 21,45, sarà la volta del film fuori concorso Thalasso, di Guillaume Nicloux, che vede in scena la coppia Houellebecq – Depardieu. Michel Houellebecq, provocatorio scrittore francese, incontra l’attore Gérard Depardieu in un centro di terapia acquatica a Cabourg. Insieme, cercano di sopravvivere al duro regime di salute a cui sono sottoposti dallo stabilimento. Gli eventi però li faranno uscire presto dai binari.

Mercoledì 30 ottobre, alle ore 10:00 all’Institut Français, torna il consueto appuntamento con il “simposio” proposto da France Odeon, che mette a confronto prassi e buone pratiche tra Italia e Francia. Prendendo spunto dall’attivià dell’architetto fiorentino Carlo Blasi che periodicamente si reca a Parigi per collaborare ai lavori di ricostruzione di Notre Dame, quest’anno il simposio vedrà gli ospiti confrontarsi sul tema della conservazione dei beni artistici e culturali. In particolare sarà messo in evidenza il lavoro della Cineteca di Bologna sul restauro dei film del repertorio italiano. Il convegno dal “Il restauro DNA italo-francese: dall’arte al cinema” vede, tra gli relatori, Manon Hansemann (Institut Françai Florence), Enrico Castaldi, presidente France Odeon, Carlo Blasi (Architetto), Stefano Casciu (Polo museale della Toscana), Ronald Chammah (Les Films du Camélia), Steve Della Casa (Hollywood Party), Gian Luca Farinelli (Cineteca di Bologna), Hervé Pichard (Cinémathèque française), Elvira Tonelli (La Fototeca). Conclude: Riccardo Zucconi (France Odeon). Modera: Francesco Ranieri Martinotti.

La serata di proiezioni, mercoledì 30 ottobre, dopo l’omaggio a Myriam Bru (ore 19.00), prosegue con il film Une fille facile, alla presenza della regista Rebecca Zlotowski e della protagonista Zahia Dehar. Naima ha 16 anni e vive a Cannes. Proprio nell’estate in cui deve decidere cosa vuole fare della propria vita, la prorompente cugina Sofia decide di passare le vacanze con lei. Insieme vivranno un’estate indimenticabile. Premio Sacd alla Quinzaine di Cannes 2019.

Giovedí 31 ottobre in programma 3 film a partire della ore 18.00: si inizia con Les Misérables di Ladj Ly, premio della Giuria al Festival di Cannes. Il regista racconta la realtà conflittuale della periferia a nord est di Parigi, dove lui stesso è nato e cresciuto e dove ha iniziato la sua carriera di filmmaker, girando numerosi cortometraggi con gli amici del quartiere. All’indomani degli scontri del 2005 nelle banlieues parigine, il regista gira il suo primo documentario. Nel 2017 gira il cortometraggio Les Miserables che sarà la base del successivo film.

Alle ore 20:00, in programma Mon chien stupide, di Yves Attal con Charlotte Gainsbourg. Il regista Yves Attal ha trasposto al cinema l’opera letteraria del celebre scrittore americano John Fante, Il mio cane stupido, con una commedia elegante, sottile, agrodolce su uno scrittore in piena crisi creativa.

Alle ore 22.15, chiude la giornata del festival, un’altra ospite eccellente del festival, Valeria Golino, alla quale sarà consegnato il Premio Foglia d’Oro d’Onore. Valeria Golino è interprete del film Dernier amour, di Benoit Jacquot. Una fase della vita di Casanova che racconta il suo esilio a Londra, dopo l’evasione dal carcere veneziano. Nella capitale inglese Casanova (Vincent Lindon) incontra La Charpillon (Stacy Martin), una giovane donna dalla dubbia moralità che attira la sua attenzione. Tra i due inizia un esasperante gioco di seduzione, di fuga e di inseguimento, in cui la giovane cortigiana stuzzica, provoca e ammalia, senza mai però cedere alle avances dell’esperto amatore.

Giornata conclusiva del festival, venerdì 1 novembre, con Camille (ore 16.00), di Boris Lojkine. La tragica morte della fotografa Camille Lapage, trucidata nella Repubblica Centrafricana nel 2014. Una storia che riporta alla ribalta tanti altri assassini impuniti di giornalisti e ricercatori italiani all’estero, come Ilaria Alpi e Giulio Regeni.

Alle 17:30, sarà la volta del film Un divan à Tunis, di Manele Labidi, con l’attrice iraniana Golshifteh Farahani, che sarà proiettato alla presenza della regista. Nel film, accolto con entusiasmo alleGiornate degli autori di Venezia, Farahani interpreta la psicanalista parigina di origini tunisine Selma che, decisa a continuare la propria attività professionale nel suo Paese, apre uno studio a Tunisi, all’indomani della primavera araba. Si trova così immediatamente faccia a faccia con una serie di individui eccentrici e apertamente diffidenti verso la psicanalisi e ancor di più verso una donna che la pratica. Una commedia insolita, imprevedibile e intelligente.

Si prosegue alle 19:30 con Chambre 212, di Christophe Honoré, con Chiara Mastroianni, Premio per la migliore interpretazione Un certain régard – Festival di Cannes 2019. La protagonista dà vita a un personaggio intenso, potente, sensibile, tormentato. Dopo vent’anni di matrimonio, Maria decide di abbandonare il tetto coniugale, trasferendosi nell’albergo di fronte, da dove vede quello stesso appartamento che ha significato così tanto per lei e suo marito. Guardando dall’altro lato della strada, il punto di vista cambia radicalmente. Tra le pareti della Chambre 212, magicamente, gli amici, le storie, i momenti significativi del suo matrimonio ritornano ai suoi occhi e non la lasciano indifferente.

A seguire, si terrà la cerimonia di premiazione alla presenza della giuria e a chiudere France Odeon 2019 (ore 22.30) sarà il film Le regard de Charles, di Marc Di Domenico. Più che un documentario, si tratta di un “diario per immagini”, realizzato a quattro mani: quelle del regista, il produttore discografico Marc Di Domenico, e quelle di Charles Aznavour insieme ad Édith Piaf. Con una cinepresa 16 mm Charles Aznavour documenta un caleidoscopio di frammenti della propria vita: il successo, gli amori, la famiglia, i viaggi attorno al mondo. La voce dell’attore

 

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