di Benedetta Ciavarro
Conakry – In Guinea il partito dell’attuale presidente in carica, Rassemblement du peuple de Guinée (RPG), ha confermato Alpha Condé come sua scelta per rappresentarli alle elezioni del 18 ottobre. L’annuncio ufficiale della conferma della candidatura è arrivato lunedì 31 agosto attraverso una comunicazione del partito al canale nazionale RTG, nonostante tale notizia circolasse da settimane. Nuove manifestazioni sono state pianificate dal collettivo dei partiti dell’opposizione, il Fronte nazionale per la difesa della Costituzione (FNDC), che protesta contro la possibilità di un mandato aggiuntivo per il presidente.
Alpha Condé è il presidente della Guinea dal 2010. Dopo una vita dedicata alla campagna contro gli ex poteri autoritari e dittatoriali del Paese, è diventato il primo capo di Stato eletto democraticamente nel 2010 e per un secondo mandato nel 2015. Condé, che si sta avvicinando alla fine dei suoi dieci anni al potere, sta lavorando da mesi a una nuova costituzione che gli permetterebbe di guidare il paese per altri due mandati. Una modifica che ha suscitato una forte opposizione da parte dei membri dell’FNDC, che spesso si è tradotta in scontri violenti tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Il 22 marzo, un referendum governativo per legittimare le modifiche costituzionali, ha comunque ottenuto il 90% dei consensi. Nonostante i tentativi dell’opposizione di boicottare il risultato, la nuova costituzione è stata adottata.
L’attuale Presidente non ha confermato pubblicamente la sua candidatura. Quando la scelta era ancora un punto interrogativo all’inizio di agosto, Condé aveva chiesto come condizione preliminare per il cambiamenti del suo partito, il RPG, che avrebbe richiesto un lavoro per garantire la parità di diritti per tutti: i poveri, le donne e i giovani. Le modifiche apportate da Condé alla Costituzione guineana hanno anche portato all’abolizione dei matrimoni tra minorenni e della circoncisione femminile. Tuttavia, l’opposizione ha continuato a denunciare l’RPG, accusandolo di mettere in pericolo la democrazia del Paese e di affrontare le proteste con eccessiva violenza.
Accuse alle quali Alpha Condé, che è stato professore di economia a Parigi a Sciences Po ed è il presidente che ha sconfitto l’Ebola e ha fatto rivivere il Paese economicamente e politicamente, anche a livello internazionale, ha risposto come segue:
“Alcuni leader dell’opposizione, che erano nell’ufficio del primo ministro sotto la guida di Lansana Conté e che hanno fatto crollare il Paese, sono critici. E’ loro diritto criticare. L’opposizione è lì per opporsi, e questo è un bene. Ma cosa dicono? Cosa propongono? Non dicono niente. Niente di nuovo, alcuni riciclano le loro parole d’ordine per le elezioni presidenziali del 2015, altri si oppongono senza sapere perché, in nome di interessi egoistici. Sono sempre gli stessi vecchi schemi obsoleti, le stesse vecchie canzoni che sento.
È triste dirlo, ma sogno un’opposizione costruttiva, un’opposizione che proponga, che stimoli il dibattito, che proponga argomenti reali, che parli a tutto il popolo, che pensi alla Guinea nel suo insieme. Invece, troviamo sempre la stessa ristrettezza di vedute, la stessa rabbia, la stessa difesa di interessi particolari.
Il problema dell’opposizione è semplice. Non ha assolutamente nulla da proporre. Certo, è più facile soffermarsi sul passato, non voler cambiare nulla, che guardare al futuro. L’opposizione non vede che tutto è cambiato e sta cambiando, che l’Africa e la Guinea si stanno evolvendo. No, non vuole vederlo, preferisce attenersi a modelli e modi di fare obsoleti di altri tempi. È un peccato e lo deploro”.
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