di Emilia Morelli
Giorgia Meloni è a lavoro per la formazione del governo, va avanti incessante il “totoministri” e la leader di Fdi ha incontrato prima Antonio Tajani, sentito Silvio Berlusconi per telefono, e successivamente ha ricevuto Matteo Salvini alla Camera. I due si sono incontrati probabilmente per un faccia a faccia sulla composizione del nuovo governo. Alla fine Meloni, inseguita dai cronisti, si è limitata a dire: “Ottimista? Sempre, è quello che mi ha portata fin qui”. In una nota congiunta di Lega e Fdi si legge, inoltre, che l’incontro si è svolto “con grande collaborazione e unità d’intenti” e che “entrambi i leader hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all’ordine del giorno del governo e del parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l’Italia sta vivendo”.
Matteo Salvini in un video dai suoi uffici del Senato ha precisato che ” con la Lega e il centrodestra siamo già al lavoro, giorno e notte, non sulle poltrone, sui nomi e i ministeri, ma sulle emergenze vere, caro bollette, il problema sicurezza, la qualità della vita, degli stipendi e il lavoro”. Il leader del Carroccio ha poi ricordato che ha deciso di convocare “i quasi cento parlamentari della Lega per meritarci la fiducia che il popolo italiano ci ha dato, uniti senza polemiche, questo ci chiede la gente, ma con le idee chiare in testa”.
A proposito delle emergenze a cui l’Italia e il governo Meloni dovranno fare fronte nell’immediato futuro giunge, come un monito, la dichiarazione del commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che rivolgendosi indirettamente al nuovo governo ha affermato: “NextGenerationEU rimane lo strumento comune più potente che abbiamo a nostra disposizione. Ed è per questo che ho chiarito che se siamo aperti a discutere punti limitati e specifici, non dovrebbe esserci un commercio all’ingrosso (wholesale) nella riapertura dei piani o nel rinvio di impegni chiave”.
Certo è che l’iter da seguire è appena iniziato. Il futuro esecutivo dovrà essere sottoposto al presidente Sergio Mattarella quando, dopo l’elezione dei presidenti delle Camere e la formazione dei gruppi parlamentari, avranno inizio le consultazioni al Quirinale. Il primo a parlare è stato il leader di Azione Carlo Calenda: “Questo governo – ha detto – durerà massimo sei mesi” e “se verranno toccati i diritti, se Meloni farà prendere all’Italia una strada illiberale, allora ci sarà una grandissima mobilitazione. Ma penso che non sarà la sua priorità”. Enrico Letta sempre sui social ha, invece, annunciato che giovedì 6 è stata convocata la direzione sul “congresso del nuovo Pd”.
Intanto dal Viminale sono arrivate una serie di rettifiche a causa di errori sul conteggio dei voti. Umberto Bossi torna in Parlamento dopo essere stato in un primo momento lo aveva escluso in Lombardia. Ma a valanga arriva la notizia di altri errori, assistiamo ad un vero e proprio smottamento dei nomi degli eletti oltre che in Lombardia, in Molise, Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Calabria, Piemonte, Abruzzo, Sicilia.
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