L’Ue ha deciso di introdurre un tetto al contante a 10 mila euro valido per tutti gli Stati membri. In questo modo, il Consiglio europeo ha deciso di colmare il vuoto normativo in materia. Salvini esulta su Twitter ma il viceministro, evidentemente, non tiene conto delle indicazioni di Bankitalia e tasso di evasione nel Paese
di Emilia Morelli
L’Unione europea ha deciso di introdurre un tetto massimo ai pagamenti in contanti pari a 10 mila euro e che sarà valido per tutti i Paesi membri, essendo rimessa alla legislazione interna la possibilità di attuare anche limiti inferiori. E’ stato stabilito da un accordo raggiunto a Bruxelles dai rappresentanti dei 27 governi del Consiglio Ue, in occasione dell’approvazione del nuovo pacchetto di norme antiriciclaggio.
L’accordo raggiunto in Consiglio dovrà essere negoziato con il Parlamento europeo. Inizialmente l’Italia, che all’epoca aveva alla guida dell’esecutivo Mario Draghi, insieme ad altri Paesi aveva chiesto di fissare il tetto a 5 mila euro. La proposta non ha trovato un largo consenso anche se di fatto ci troviamo di fronte a una scelta che, addirittura, alza il tiro ai 10 mila euro proposti dalla Commissione europea.
“I terroristi e coloro che li finanziano non sono benvenuti in Europa. Per riciclare il denaro sporco, i singoli criminali e le organizzazioni criminali hanno dovuto cercare lacune nelle nostre norme vigenti, che sono già piuttosto rigorose. Ma la nostra intenzione è di colmare ulteriormente queste lacune e applicare norme ancora più rigorose in tutti gli Stati membri dell’Ue. I pagamenti in contanti di importo elevato, oltre i 10 mila euro diventeranno impossibili”, ha detto il ministro delle Finanze della Repubblica Ceca (presidente di turno dell’Ue), Zbynek Stanjura.
Se questa norma entrerà in vigore, diversi Stati membri dovranno adeguarsi. Al momento la legislazione sul tema è piuttosto varia. Germania, Olanda, Austria, Finlandia e Irlanda non prevedono alcun limite ai pagamenti in contante. . L’Ungheria ha una forma ibrida, con un tetto di 40mila euro al mese per persona giuridica. In Croazia, invece, è imposto un tetto al contante di 15 mila euro e quindi di importo superiore a quello previsto dall’accordo. Gli altri Stati, Italia compresa, sono già in regola con l’eventuale legge europea: in Francia, Spagna e Svezia il limite è di 1.000 euro, in Grecia di 500 euro. Ci sono poi Lettonia (7.200), Slovacchia e Slovenia (5mila), Polonia (3.300), Portogallo e Lituania (3mila), Danimarca (2.700) e Romania (2mila).
“Questa è la riprova che le scelte del governo italiano sono in linea con l’Europa” ha detto l’eurodeputato di FdI, Denis Nesci. “L’Europa raddoppia il tetto all’uso del contante previsto dal governo italiano. Sinistri e critici in silenzio oggi?”, ha scritto in un Twett il viceministro e ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini.
La misura adottata a livello europeo, però, non ha nulla a che vedere con le peculiarità della situazione in Italia. Anzitutto va a colmare un vuoto normativo, considerato che la materia non era disciplinata a livello europeo, e si colloca in un contesto in cui in tutta Europa, dove non c’è il tasso di evasione fiscale che c’è in Italia, viene di fatto incentivato con altre misure il ricorso a modalità di pagamento elettronico.
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