A fronte dei dati sugli incidenti stradali, cresciuti del 25% rispetto al 2021, è urgente un intervento di riforma del Codice della Strada. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha convocato per il 21 dicembre un tavolo con i ministri dell’Interno e dell’Istruzione, Piantedosi e Valditara
di Emilia Morelli
Il Governo è al lavoro su una riforma del Codice della Strada, a fronte dei dati allarmanti delle vittime di incidenti stradali -si parla di incidenti aumentati del 25% rispetto al 2021- per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, “serve agire subito”.
“È una nostra priorità. La settimana prossima al ministero apriremo un tavolo sulla revisione del Codice della strada con i ministri Piantedosi e Valditara”, ha detto Salvini.
Il tavolo con i ministri dell’Interno e dell’Istruzione è stato convocato per il 21 dicembre e si pone l’ambizioso traguardo di arginare i numeri delle morti sulla strada. Del resto i numeri sono agghiaccianti, dal rapporto Dekra sulla sicurezza stradale presentato in Senato emerge che nei primi sei mesi dell’anno (dati Istat) si sono verificati 81.437 incidenti stradali con lesioni a persone (+24,7% rispetto al 2021), 1.450 vittime (+15,3%) e 109.996 feriti (+25,7%). Secondo il rapporto è necessario sensibilizzare i giovani e i neopatentati che possono essere portatori e divenire ambasciatori di uno stile di giuda sicuro sulle strade.
Il dichiarato intento di Matteo Salvini si pone perfettamente in linea con quanto emerso dal rapporto, il ministro intende portare l’educazione stradale sui banchi di scuola e proprio per questo ha intenzione di confrontarsi con il ministro competente Valditara.
Ma per Salvini è necessario anche intervenire strutturalmente sul Codice della Strada. Il ministro dei Trasporti ha fatto sapere che non solo saranno inasprite le sanzioni, anche per chi guida parlando al telefonino, ma si vorrebbe introdurre una revoca a vita della patente nei casi più gravi o comunque periodi più lunghi di quelli attualmente in vigore. “Chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti “è una bomba e un potenziale assassino”, ha detto Salvini a Palazzo Madama e pertanto “non basta sospendergli la patente per uno o due anni”.
Il ministro delle Infrastrutture ha, poi, fatto sapere che ha intenzione di rivedere anche il sistema a punti introducendo, piuttosto, un processo progressivo durante il quale ogni patentato compie una serie di tappe.
Da ultimo, Salvini ha evidenziato come la mobilità su due ruote e in particolare quella sui monopattini che sta prendendo sempre più piede nelle città necessiti di essere regolamentata. Il ministro punta a rendere identificabili i monopattini attraverso la targa e introdurre l’obbligo di casco.
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