Il governatore della Banca d’Italia, intervenendo all’Ambrosetti Clib, ha detto che secondo lui il problema per l’economia del Paese non deriva da eventuali effetti degli aumenti dei tassi ma dall’inflazione
di Emilia Morelli
“Il nostro Paese è in grado, proseguendo sulla strada già intrapresa delle politiche prudenti e delle riforme, di gestire le conseguenze di una graduale ma necessaria restrizione monetaria”, è di questo parere il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. In occasione dell’ Ambrosetti Clib Visco ha sottolineato che secondo lui “gli allarmi che a volte vengono sollevati sugli effetti che ulteriori aumenti dei tassi ufficiali potrebbero avere sulla nostra economia non sono condivisibili”, piuttosto “rischi significativi” derivano dall’inflazione per famiglie, imprese e per il risparmio.
Nel suo intervento Visco ha, inoltre, chiesto un “approccio prudente” per quanto riguarda la politica della Bce. Il governatore della Banca d’Italia ha evidenziato che “la direzione di marcia non può che essere quindi quella intrapresa”, invitando la Bce a bilanciare i rischi dell’inflazione e soprattutto tenere in considerazione le conseguenze per famiglie e imprese. “In altre parole, non sono convinto che sia oggi meglio rischiare di restringere troppo anziché troppo poco”, ha detto Visco.
Non è esente dai rischi legati all’inflazione il mercato del lavoro nemmeno l’economia statunitense anche se la segretaria Usa del Tesoro, Jenet Yellen, si è detta convinta che oltreoceano l’inflazione stia calando. “Penso che negli Stati Uniti continuiamo a vedere un forte mercato del lavoro e progressi nell’inflazione” ci sono “segnali molto promettenti”, ha detto Yellen. La segretaria Usa del Tesoro ha aggiunto che negli ultimi sei mesi ci sono state buone notizie sull’inflazione negli Stati Uniti, con i prezzi dell’energia, le tariffe di spedizione e i prezzi delle merci che sono diminuiti, con i problemi della catena di approvvigionamento che sono stati ampiamente mitigati. Inoltre, secondo Yellen, nei prossimi dei mesi i prezzi delle case in affitto dovrebbero diminuire, il che contribuirebbe a sostenere l’economia.
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