Secondo il Wall Street Jurnal la Casa Bianca sarebbe incline a inviare i carri armati Abrams in Ucraina. La decisione deve essere ancora confermata ufficialmente, ma è molto faccia parte di un accordo più ampio che prevede al contempo l’invio a Kiev dei tank Leopard tedeschi
di Mario Tosetti
La Casa Bianca è propensa ad inviare in Ucraina i carri armati Abrams M-1, nonostante il Pentagono abbia fornito parere contrario. Lo fa sapere il quotidiano statunitense The Wall Street Journal, che si spinge ad ipotizzare che la notizia sarà resa ufficiale nei prossimi giorni.
La decisione si inserisce in un più ampio accordo diplomatico secondo cui la Germania si dovrebbe impegnare a fornire i propri Tank Leopard 2 e autorizzarne la consegna all’Ucraina da parte di altri Paesi. L’inversione di tendenza da parte di Washington è imputabile al colloquio telefonico intervenuto lo scorso 17 gennaio tra il presidente Usa Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Sul punto, infatti, il Pentagono aveva espressamente detto di non essere favorevole all’invio del carri armati Abrams, in quanto ritenuti inidonei per il contesto della guerra e perchè necessitano di grandi quantitativi di combustibile per aerei. Il governo tedesco, però, aveva espressamente affermato di non essere intenzionato ad inviare i carri armati in Ucraina a meno che gli Usa non avessero al contempo inviato i propri carri armati Abrams. In proposito si è espressamente schierata anche la Polonia, che ha fatto sapere di aver presentato una richiesta formale alla Germania per consentire la riesportazione dei suoi carri armati Leopard in Ucraina.
Così, molto probabilmente Biden ha deciso di assecondare la richiesta di Scholz ponendo fine al disaccordo che si era creato all’interno dell’Alleanza Atlantica proprio in relazione all’invio di carri armati. A quasi un anno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina Kiev sembra intenzionata a porre in essere una controffensiva e riprendersi il territorio ucraino occupato da Mosca. Pertanto, in più occasioni ha chiesto l’invio dei carri armati occidentali, tecnologicamente più avanzati di quelli russi.
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