Ad oggi i numeri che riguardano i pazienti con il cancro è allarmante. Secondo la Lilt durante la pandemia da Covid si è accantonato il problema, prevenzione e cura del cancro sono passate in secondo piano e così ad oggi a farne le spese sono soprattutto le donne perchè i numeri più elevati riguardano il tumore al seno. Fondamentale allora incentivare la prevenzione in termini di alimentazione sana, regolare attività fisica e astensione dal fumo
di Carlo Longo
Il tumore è il male del secolo, solo nel 2022 in Italia sono stati registrati 390.700 casi nuovi di cancro. In sostanza si tratta di 1.070 persone al giorno, e 496 persone ogni giorno hanno perso la vita. Numeri che dovrebbero fare riflettere, numeri equivalenti a quelli che eravamo abituati a sentire con il bollettino giornaliero che riportava i contagi da Covid. “Sono numeri da pandemia, più del Covid” ha affermato Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lega italiana lotta ai tumori (Lilt), senologo e chirurgo oncologo sottolineando che “Per questo la Lilt ha chiesto al Governo di istituire il bollettino quotidiano o settimanale del cancro, per mantenere alta la guardia”.
Schittuli ha comunque spiegato che “le cure contro il cancro erano riuscite ad allungare l’aspettativa di vita dei pazienti, sino a 85 anni. L’esperienza ormai ci dice che quando riusciamo a individuare in tempo la presenza di un tumore noi riusciamo a vincere la battaglia e a salvare anche il 98% dei pazienti. Nei tre anni di lockdown abbiamo assistito a una situazione paradossale, si è accantonata la prevenzione e la diagnosi precoce, e si è parlato solo della pandemia da Covid, come se non ci fosse una pandemia di cancro. Le donne sono quelle che oggi ne pagano le conseguenze peggiori, hanno pensato ai figli, ai mariti, alle famiglie, tralasciando la prevenzione”.
Una situazione allarmante, che negli anni del covid è stata accantonata creando un peggioramento generale in termini di cura dei tumori. “Durante la pandemia è aumentato anche il numero dei fumatori, oltre l’incidenza dei tumori, soprattutto per quanto riguarda la mammella e il polmone della donna, il rene e il pancreas, mentre per quanto riguarda il colon-retto c’è stabilità” ha sottolineato il presidente della Lilt che ha aggiunto, “Siamo di fronte a una vera e propria guerra contro la quale la Lilt ha schierato il proprio esercito di medici per divulgare la propria cultura della prevenzione, per visitare quante più donne possibili, perché individuare un tumore quando è piccolissimo, pochi millimetri, significa guarire”.
La lotta ai tumori, dunque, deve partire dalla prevenzione e dalle buone abitudini. In primo luogo un’alimentazione sana. Secondo una ricerca dell’American Institute for Cancer Reasearch, le errate abitudini alimentari sono responsabili di 3 casi di tumore su 10. Ancora, praticare un’attività fisica regolare riduce notevolmente il rischio oncologico.
Si ricordi, inoltre, che dal 18 al 26 marzo è la settimana nazionale della prevenzione oncologica durante la quale è possibile effettuare visite di controllo all’interno dei 397 centri ambulatoriali di prevenzione e le 106 sedi delle associazioni Lilt in tutta Italia.
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