Donald Trump è finito nel mirino della procura di New York per un presunto pagamento illecito nei confronti della pornostar Stormy Danies. La vicenda è intricata, qualora Trump venisse incriminato si tratterebbe del primo presidente Usa ad essere perseguito penalmente e il processo finirebbe per svolgersi a cavallo della campagna elettorale presidenziale del 2024 in cui Trump sarà candidato
di Emilia Morelli
Un indagine che riguarda un presunto insabbiamento di denaro sporco alla pornostar Stormy Danies potrebbe condurre ad un processo a New York per l’ex presidente Usa Donald Trump. I fatti riguardano la campagna presidenziale del 2016 e un eventuale processo a carico di Trump si svolgerebbe non prima di un anno, coincidendo con quando si terrà la campagna presidenziale del 2024 in cui Trump tenterà di tornare alla Casa Bianca.
Trump, evidentemente a conoscenza dell’indagine, in un post sui social ha invitato i suoi sostenitori a protestare contro un’imminente possibilità di arresto, seppure non ancora supportata da alcuna notifica ufficiale.Gli atti d’indagine che il procuratore di Manhattan Alvin Bragg ha depositato al gran giurì di New York contengono le prove di un pagamento di 130 mila dollari a favore della pornostar Stormy Daniel durante la campagna presidenziale in cambio del suo silenzio su una presunta relazione clandestina. La difesa di Trump nega qualsiasi relazione e il suo avvocato ha ribaltato le accuse contro la pornostar per estorsione. Si tratta di un caso storico perchè se Trump fosse realmente incriminato si tratterebbe del primo ex presidente degli Usa ad essere perseguito penalmente.
Inoltre, la circostanza per cui un caso penale in genere a New York richiede più di un anno per arrivare al processo inevitabilmente apre alla possibilità che Trump potrebbe essere processato durante la campagna presidenziale del 2024 o subito dopo le elezioni. Anche questa circostanza costituisce un caso senza precedenti nella storia americana.
Infine, qualora Trump vincesse le elezioni certamente non potrebbe graziarsi da solo dalle accuse dello Stato. Peraltro l’inchiesta di New York non è l’unica che vede coinvolto Donald Trump: ci sono anche un’indagine sulle interferenze elettorali in Georgia e un paio di indagini federali sul suo ruolo nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 da parte dei suoi sostenitori che cercavano di ribaltare la sconfitta e sulla sua conservazione di documenti riservati dopo aver lasciato la Casa Bianca.
L’indagine a New York
Secondo le indagini della procura di New York Trump avrebbe rimborsato il suo legale Michael Cohen per i pagamenti effettuati alla Daniels, peraltro registrandoli come servizi legali. Il New York Times, citando alcune fonti, ha fatto sapere che la più probabile accusa che potrebbe essere additata a Trump è quella di falsificazione di documenti aziendali, che in generale è un reato minore. La tesi accusatoria della procura però intende dimostrare che Trump ha falsificato i registri per coprire un altro reato più grave e il pagamento ha violato la legge sul finanziamento delle campagne elettorali, in quanto si è trattato di un pagamento illecito per promuovere la sua campagna.
Tuttavia, c’è la possibilità che Trump invochi la prescrizione che secondo la legge di New York è di cinque anni. Anche se i tempi possono essere allungati qualora l’imputato si trovi fuori dallo Stato, come nel caso di Trump, che a questo punto però potrebbe difendersi sostenendo che in quanto presidente degli Stati Uniti questa circostanza eccezionale non può essere applicata.
Certo è che se Trump venisse incriminato dovrebbe consegnarsi all’ufficio del procuratore distrettuale di New York. Prassi vuole, infatti, che nel caso di colletti bianchi venga concordata una data e un’ora e non si procede all’arresto a casa. Gli esperti sostengono che molto probabilmente Trump, dopo l’iter con foto segnaletica e impronte digitali, verrebbe immediatamente rilasciato su cauzione. Se, invece, Trump si rifiutasse di presentarsi spontaneamente, i pubblici ministeri potrebbero chiedere l’estradizione dalla Florida, dove attualmente risiede.
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