L’Eliseo ha precisato che l’incontro si svolgerà nel pomeriggio del 20 giugno e si discuterà dei rapporti bilaterali e in particolare dell’attuazione del Trattato del Quirinale, oltre che di questioni europee e del vertice Nato. I due leader ribadiranno il sostegno a Kiev
di Emilia Morelli
Giorgia Meloni è volata a Parigi per incontrare il presidente francese Emmanuel Macron. L’ Eliseo ha annunciato che l’incontro avrà luogo nel pomeriggio del 20 giugno. Il bilaterale sarà occasione per ricucire dallo strappo sul dossier migranti e celebrare la ritrovata intesa raggiunta in occasione del G7 di Hiroshima.
“Nell’incontro si discuterà dei rapporti bilaterali che uniscono Francia e Italia, e in particolare dell’attuazione del Trattato del Quirinale. I due leader discuteranno di questioni europee e approfitteranno di questo incontro per preparare il Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles giovedì 29 e venerdì 30 giugno”, si legge in una nota dell’Eliseo che aggiunge che Macron e Meloni discuteranno anche “del vertice Nato che si terrà a Vilnius, in Lituania, martedì 11 e mercoledì 12 luglio”. Inoltre, l’incontro sarà “l’occasione per riaffermare il comune sostegno all’Ucraina sugli aspetti militari, umanitari, economici, diplomatici e giudiziari”.
Tra i temi sul tavolo spicca, comunque, il dossier Expo. L’appuntamento con l’ assemblea Bie – l’ organizzazione intergovernativa che gestisce le Esposizioni Universali e Internazionali -è fondamentale per promuovere la candidatura di Roma ad ospitare l’esposizione universale nel 2030. “È positivo che tutte le istituzioni stiano lavorando per portare Expo a Roma. Sarà una straordinaria opportunità”, ha commentato in proposito il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che sarà a sua volta nella capitale francese , insieme al governatore del Lazio Francesco Rocca. La presenza di Meloni è fondamentale, la vera e propria partita si giocherà tutta nei venti minuti assegnati ad ogni Paese per dimostrare che è quello che al meglio incarna lo spirito dell’esposizione universale ma soprattutto perché è simbolo dell’impegno con cui si punta a contrastare la candidatura dei principali Paesi avversario in gara, la Corea del Sud e l’Arabia Saudita.
Altro tema, discusso e sempre attuale è la Tav Torino- Lione, ad aprile erano stati annunciati possibili ritardi nella costruzione di una parte della sezione francese. In particolare il Consiglio d’Orientamento delle Infrastrutture ha redatto un rapporto con cui raccomanda di rinviare al 2045 la costruzione della sezione francese al punto che 60 parlamentari, preoccupati, hanno lanciato un appello al presidente francese. Il tutto sembra essersi risolto in una bolla di sapone “Non si tratta in nessun caso di una decisione del governo e il nostro calendario resta immutato”, ha spiegato il ministro dei Trasporti, Cle’ ment Beaune. Ma c’è un altro aspetto che non può essere sottovalutato: la Tav non è mai stata dimenticata dagli ecologisti sia italiani che francesi. Proprio negli ultimi giorni i “no- Tav” sono tornati a protestare nella valle alpina francese della Maurienne. Tra questi 27 italiani sotto divieto amministrativo di andare a manifestare in Francia e che sono stati ricondotti al confine.
Tra gli aspetti di comune interesse tra Italia e Francia vi è, comunque, anche la partita sulla rete Tim. Il principale azionista è infatti la società francese Vivendi, che detiene una quota del 23,75% che si era espressa negativamente tanto in merito all’offerta del fondo statunitense Kkr che quella avanzata da Cdp-Macuqarie. E’ comunque attesa entro questa settimana la decisione del cda di Tim dovrebbe scegliere con chi dei pretendenti proseguire la trattativa per la cessione di Netco.
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