Le aspettative sui negoziati di pace in Arabia Saudita sono pressochè nulle e lo conferma tanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, tanto Kiev. Continuano gli attacchi sia da parte della Russia, che tra le altre cose ha colpito un centro trasfusionale, sia da parte dell’Ucraina che ha abbattuto un ponte che collega la Crimea a Kherson
di Mario Tosetti
“La Russia non cerca altro territorio ucraino, ma vuole controllare tutte le regioni iscritte nella Costituzione come russe”, a chiarirlo è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha sottolineato che “in questo momento non ci sono i presupposti per i negoziati di pace”. Peskov si è poi spinto ad alcune previsioni sul futuro e non ha dubbi che Vladimir Putin continuerà ad essere il leader. “Le nostre elezioni presidenziali non sono davvero democratiche, sono un esercizio di costosa burocrazia”, ha ammesso dicendosi certo che “Putin sarà rieletto con oltre il 90% dei voti il prossimo anno”.
Le aspettative su negoziati di pace capaci di porre fine alla guerra sono pressocchè nulle anche dal punto di vista di Kiev. “Quasi 70 missili di vario tipo e droni in una notte. In tutto il territorio dell’Ucraina…Questa è la risposta incondizionata della Federazione russa a qualsiasi vertice di pace realistico (non solo in Arabia Saudita), a qualsiasi tentativo da parte del mondo di tornare al diritto internazionale, a qualsiasi discussione estesa con i Paesi del Sud del mondo”, ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
Effettivamente nelle ultime 24 ore l’esercito russo ha continuato a sferrare i suoi attacchi. Sono morti due civili a Donetsk durante i bombardamenti, altre due persone hanno perso la vita a Kharkiv dove preso di mira era un centro trasfusionale. “Questo crimine di guerra da solo dice tutto sull’aggressione russa. Bestie che distruggono tutto ciò che semplicemente permette di vivere. Sconfiggere i terroristi è una questione d’onore per tutti coloro che apprezzano la vita”, ha detto a proposito di quest’ultimo ennesimo triste episodio il presidente ucraino Volodymyr Zalensky. L’agenzia russa Tass ha poi riportato la notizia di un incendio ai danni dell’Università di Economia e Commercio a Donetsk, in cui “avrebbero preso fuoco il tetto e il soffitto dell’edificio per un totale di circa 3.000 metri quadrati interessati dalle fiamme”. Un attacco che, secondo Mosca, è responsabilità dell’esercito ucraino. Per spegnere l’incendio sono intervenuti 19 mezzi e 91 vigili del fuoco
Anche la controffensiva ucraina, però, sta continuando. Sono stati colpiti e resi inutilizzabili diversi ponti che collegano la Crimea alla regione ucraina di Kherson caduta in mani russe. L’agenzia di stampa Tass ha specificato che si è trattato di tre esplosioni e che è stato colpito il ponte Chongar. Preso di mira da Kiev anche il ponte che collega la costa orientale della Crimea con la città di Henichesk, sempre nell’oblast di Kherson, secondo quanto riporta la Cnn.
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