Una nuova scossa si è verificata nello stesso epicentro del sisma che ha devastato il Marocco. Le ricerche continuano incessanti ma i soccorsi faticano ad arrivare nelle zone più rurali colpite
di Emilia Morelli
A due giorni dal sisma che ha scosso il Marocco, mentre il bilancio dei morti sale inesorabilmente si continua a scavare, anche se i soccorsi che faticano a raggiungere i villaggi nelle zone rurali più lontane. I morti accertati sono al momento 2.122. Nell’epicentro, segnalato nella provincia di Al-Haouz, sono state registrate quasi 1.300 vittime, il numero più alto, mentre nella seconda provincia più colpita, quella di Taroudant, i morti sono 450. Spaventa anche il numero dei feriti, arrivati a più di 2.400, molti dei quali sono gravi.
Ad aggravare la situazione, già drammatica, ci sono state altre scosse. La terra è tornata a tremare nella stessa area con una scossa di magnitudo 3.9. Il collegamento tortuoso tra Marrakech e le montagne è stato interrotto, rendendo ancora più difficili le ricerche e i soccorsi.
Ma ogni tanto il miracolo accade. Saida Bodchich, era rimasta intrappolata tra le macerie di quella che una volta era la sua casa. Non è riuscita a scappare – racconta ad Al Jazeera -, ma i vicini sono intervenuti in suo soccorso e l’hanno tirata fuori. “Sono stata salvata, hanno rimosso i detriti a mani nude”, ha raccontato. “Ora vivo nella loro casa, la mia è stata completamente distrutta”. Una condizione che accomuna molti. Solo a Marrakech, afferma l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), sono 300 mila ad aver bisogno di aiuto.
Italia, Francia, Turchia e Stati Uniti si sono detti pronti ad inviare aiuti e team sanitari. Analoga offerta perviene da Francia. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha dichiarato di aver “fatto pervenire alle autorità del Marocco la prima offerta del nostro Sistema di protezione civile, in supporto alle loro strutture operative. Potremmo inviare subito una squadra Search and Rescue (SAR) italiana composta da 48 unità specializzate dei vigili del fuoco (che sarebbero trasportate in loco da mezzo dell’Aeronautica militare). Inoltre, tende, 1.000 letti ed un Posto medico avanzato con o senza personale medico”, ha fatto sapere Musumeci.
Per quanto riguarda gli italiani che si trovavano nel Paese durante il terremoto, la Farnesina ha reso noto di aver già prestato soccorso la Farnesina ha fatto sapere di aver fornito assistenza a 500 connazionali con lo stesso Tajani che segue, in costante contatto con l’ambasciatore Armando Barucco, gli sviluppi della situazione.
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