Mentre Bruxelles convinceva Orban dando garanzie sui controlli, in Ucraina venivano liberati centinaia di detenuti di entrambi gli schieramenti
di Ennio Bassi
L’Europa trova l’accordo sui sostegni all’Ucraina. “Abbiamo raggiunto un accordo. Tutti i 27 leader dell’Unione Europea hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l’Ucraina all’interno del bilancio dell’UE. Questo garantirà un finanziamento stabile, a lungo termine e prevedibile per l’Ucraina. L’UE sta assumendo la leadership e la responsabilità nel fornire sostegno all’Ucraina”, ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.
Importante il ruolo dell’Italia e della Premier Giorgia Meloni che ha contribuito al raggiungimento di questo risultato, mediando con il premier ungherese, Orban. Budapest ha ottenuto la “garanzia” che i suoi fondi dall’UE non saranno destinati all’Ucraina. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto a Kiev, sottolineando che non è stato facile trovare una soluzione con 26 paesi, ma alla fine sono stati soddisfatti di ottenere un accordo con tutti e 27 i membri.
Riguardo alla possibile adesione del partito Fidesz di Viktor Orban al gruppo ECR (Conservatori e Riformisti Europei), Meloni ha affermato che è un dibattito aperto, ma che potrebbe essere affrontato dopo le elezioni europee. Tuttavia, Orban ha confermato che il Fidesz è pronto ad entrare nei Conservatori europei.
Giorgia Meloni ha anche commentato le proteste degli agricoltori in Europa, sottolineando che è necessario un cambiamento nella politica agricola europea e una maggiore attenzione alla sostenibilità sociale oltre a quella ecologica. Ha dichiarato che in Italia sono stati fatti sforzi per sostenere l’agricoltura, aumentando le risorse per il fondo agricolo e promuovendo progetti come l’agrisolare e i contratti di filiera.
Infine, riguardo alla questione dei migranti, Meloni ha dichiarato che l’Italia ha chiesto più risorse e ora ci sono 10 miliardi di euro aggiuntivi, di cui 8 sono dedicati alla dimensione esterna, cioè per prevenire i flussi migratori. Queste sono le dichiarazioni di Giorgia Meloni dopo il Consiglio UE a Bruxelles.
In Ucraina intanto lo scambio di prigionieri ha rimandato a casa centinaia di detenuti. Un svolta importante per tanti famiglie, anche se i racconti agghiaccianti dei liberati danno una ennesima prova della durezza di questo conflitto e del solco profondo che è ormai scavato tra i due popoli.
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