Si sono susseguite oltre 300 scosse, il bilancio dei morti continua a salire di ora in ora e dalla comunità internazionale non tardano ad arrivare attestati di vicinanza ed offerte d’aiuto
di Carlo Longo
“Uno dei più grandi disastri non solo per la Turchia ma per la storia a livello mondiale”, così si è espresso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel dichiarare lo stato di emergenza per tre mesi nelle10 province del sud est della Turchia che sono state colpite dal terremoto.
Il bilancio provvisorio dei morti continua a salire, il numero delle persone morte in Turchia e Siria Sale a oltre 11.700.
Le immagini che pervengono dalle zone sismiche mostrano la furia distruttrice che si è abbattuta su questi luoghi, cumuli di macerie al posto degli edifici, ma anche immagini di speranza, che ancora qualche flebile respiro sotto i detriti possa ancora essere portato in salvo. Come quello di una mamma con le sue due figlie estratte vive dalle macerie dopo 33 ore ad Hatay, una delle zone più colpite dal terremoto che si è abbattuto sul sud est della Turchia. In totale sono state salvate oltre 8000 persone.
Mentre dalla comunità internazionale si susseguono attestati di vicinanza per il popolo turco e quello siriano. l’emergenza porta con se tutti i suoi violenti strascichi.” I bisogni sono enormi, è una catastrofe e serve tutto: servono coperte per affrontare il rigido inverno, cibo, kit igienici e beni di prima necessità”. ACar raccontarlo, in una testimonianza audio, è il coordinatore ad Aleppo di Terre del Hommes, Najibhayat Kahale. “Quattro scuole nell’area sono fortemente danneggiate e inagibili. Altre 53 sono parzialmente danneggiate, mentre ben 16 scuole sono state ridestinate a diventare centri di accoglienza temporanei”, aggiunge.
Dopo la prima scossa del terremoto in Turchia e Siria, di magnitudo 7.8, sono state registrate almeno 300 le scosse registrate fra Turchia e Siria. Nell’arco delle ultime 13 ore la più forte è stata di magnitudo 5,5. Lo indica la lista riportata nel sito che aggiorna costantemente la situazione sismica nella zona, gestito dall’Università del Bosforo con l’Osservatorio di Kandilli, l’Istituto per la ricerca sui terremoti (Krdae) e il Centro regionale di monitoraggio e valutazione di terremoti e tsunami (Bdtim). Delle repliche registrate finora, sono state tre quelle di magnitudo uguale o superiore a 5 e almeno 34 quelle di magnitudo uguale o superiore a 4.
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni ha spiegato che i due terremoti di magnitudo 7,8 e 7,5 sono stati generati ieri in Turchia da due faglie diverse. “Di doppiette ne vediamo tante, anche ad Amatrice e Norcia la sequenza sismica ha visto due faglie diverse”, ha osservato Daglioni riferendosi ai terremoti del 3 settembre 2016, che hanno seguito di pochi giorni quello del 24 agosto dello stesso anno. Terremoti originati da due faglie sono stati osservati anche in Turchia nel 1999, prima a Izmit e poi a Düzce; è accaduto anche nel 2019 in California, nel terremoto di Ridgecrest.
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