Arera ha annunciato, per il mese di febbraio, una diminuzione del prezzo del gas del 13% rispetto a gennaio, mese in cui si era registrata una prima riduzione. Nel frattempo l’Ue ha intenzione di procedere per aprile all’acquisto congiunto del prezioso combustibile e l’Italia punta a 2,3 miliardi di metri cubi
di Corinna Pindaro
Il prezzo del gas, il prezioso combustibile il cui aumento dei costi ha registrato un’impennata costante negli ultimi mesi, sul mercato tutelato scende a 85,45 centesimi di euro al metro cubo: il 13% rispetto al prezzo di gennaio in cui si era registrata una prima riduzione. Lo ha fatto sapere Arera, l’autorità pubblica che fissa le tariffe energetiche sui mercati protetti.
A febbraio, dunque, il prezzo medio è stato di 56,87 euro al megawattora. La tariffa del gas, infatti, viene fissata mensilmente entro i primi due mesi del mese di riferimento sulla base del prezzo del mercato all’ingrosso italiano. Arera sul punto ha sottolineato che la riduzione del prezzo di febbraio va in parte a compensare gli alti livello di prezzo raggiunti negli ultimi mesi del 2022. Così viene rimodulata la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (marzo 2022-febbraio 2023) risulta di circa 1666,23 euro, +16% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (marzo 2021- febbraio 2022).
Per i primi tre mesi del 2023 Arera ha, come previsto dalla Legge di Bilancio, azzerato gli oneri generali di sistema e confermato la riduzione della componente UG2 per i consumi gas fino a 5.000 metri cubi all’anno (cioè la compensazione alle imprese dei costi di commercializzazione) e la riduzione Iva sul gas al 5%.
Nonostante la diminuzione del prezzo l’Ue denuncia, comunque che il prezzo del gas in Europa resta gonfiato. “E’ quasi sette volte superiore a quello degli Stati Uniti. Ciò si ripercuote naturalmente sulla competitività dell’Europa e sul costo della vita dei nostri cittadini”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Maros Sefcovic al termine della riunione del board della piattaforma Ue per gli acquisti congiunti di gas, rappresentato dai tecnici di alto livello dei governi nazionali.
Per quanto riguarda gli acquisti congiunti l’Italia è tra i 22 Paesi che ha espresso l’interesse preliminare a beneficiarne. Ne hanno dato notizia fonti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica aggiungendo che il volume richiesto dal Paese per partecipare alla prima tranche di acquisti congiunti, prevista per aprile, è di 2,3 miliardi di metri cubi con la speranza di un aumento a vantaggio del settore industriale.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati