I cittadini spagnoli sono chiamati alle urne cinque mesi prima dopo il risultato elettorale delle elezioni comunali che ha mostrato una netta vittoria del Parito Popolare su quello Socialista attualmente alla guida del governo, ma il leader Pedro Sanchez non si da ancora per vinto
di Corinna Pindaro
In Spagna oltre 37 milioni di cittadini sono chiamati ad esprimere il loro voto per le elezione delle Cortes Generales, e quindi di 350 deputati e 208 senatori. Le elezioni in piena estate sono un evento eccezionale, mai accaduto prima. I seggi saranno aperti con cinque mesi di anticipo in quanto dalle scorse elezioni regionali a comunali di maggio il Partito Popolare (Pp) è risultato il partito vincente, sorpassando il Partito Socialista Operaio Spagnolo guidato dall’attuale presidente Pedro Sanchez finora alla guida del governo.
Si tenga presente inoltre che sono più 1,6 milioni i giovani che metteranno per la prima volta la croce sulla scheda elettorale: il loro voto potrà rappresentare un non indifferente peso sull’ago della bilancia del futuro governo spagnolo.
Intanto Pedro Sanchez nel comizio di chiusura della campagna elettorale ha ricordato tutti i risultati ottenuti dal suo governo nonostante la pandemia, e ha chiesto ai partecipanti di volgere lo sguardo a qualche hanno fa, per ricordare come lo stato in cui versava il Paese prima del suo arrivo al potere nel 2018.
Il primo ministro spagnolo ha ricordato che prima del suo esecutivo “c’era un governo accusato di finanziamento irregolare, che ha utilizzato impropriamente il buon nome forze armate e corpi di sicurezza per creare strutture parapoliziesche, ostacolare le indagini giudiziarie e perseguire i suoi avversari politici”ì. Il riferimento è ovviamente all’esecutivo sorretto dai popolari di Mariano Rajoy fino alla mozione di sfiducia che ne ha decretato la fine.