In un appello congiunto Mattarella insieme con altri cinque Capi di Stato dell’area del Mediterraneo ha lanciato l’ennesimo allarme sull’emergenza climatica sottolineando la necessità di impegnarsi in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica
di Mario Tosetti
Il presidente della Repubblica è tornato a parlare di emergenza climatica. Questa volta lo fa siglando un appello congiunto insieme con altri cinque capi di Stato: : Zoran Milanović, presidente della Repubblica di Croazia, Katerina Sakellaropoulou, presidente della Repubblica Ellenica, George Vella, presidente della Repubblica di Malta, Marcelo Rebelo de Sousa, presidente della Repubblica Portoghese, Nataša Pirc Musar, presidente della Repubblica di Slovenia.
Il monito è chiaro e diretto. “Non c’è più tempo da perdere, non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche”, ha affermato il Capo dello Stato.
Nell’appello congiunto si legge che “la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive tanto che si parla ormai di “stato di emergenza climatica”. Sicuramente indicativa è l’immagine suggerita dal Segretario Generale dell’Onu che ha parlato di uno stato di “ebollizione globale”. Del resto gli effetti sono evidenti e tangibili. “Il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione”, prosegue l’appello.
L’emergenza è sotto gli occhi di tutti e “distruggendo l’ecosistema e minacciando la nostra vita quotidiana, il nostro stile di vita. Non c’è più tempo da perdere, non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche. È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci”, hanno ricordato i sei capi di Stato. E’ necessario quindi che i Paesi del Mediterraneo pongano in essere azioni coordinate e si impegnino “in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica. È dovere di tutti noi agire in questa direzione e adottare politiche concrete volte a questo sforzo”.
Occorre pertanto “sensibilizzare l’opinione pubblica, educare e ispirare in tutti l’etica della responsabilità ambientale. Non solo per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno. I Capi di Stato dei seguenti Paesi del Mediterraneo e membri del Gruppo Arraiolos si impegnano a sostenere pienamente le iniziative di azione congiunta e fanno appello all’Unione Europea, agli altri paesi del Mediterraneo e alla comunità internazionale affinché mantengano questo tema in cima alla loro agenda politica”.
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