Il vertice europeo, in programma il 26 e 27 ottobre, sarà incentrato sul Medio Oriente e sulla necessità di impedire che possa rapidamente degenerare in scenari definiti dalla premier “inimmaginabili”
di Corinna Pindaro
“In questi giorni ho letto e sentito di tutto: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni”, a parlare è Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori intervistata da Bruno Vespa nel libro “Il rancore e la speranza”, edito da Mondadori Libri.
Dunque, i fuorionda di Gianbruno non sono stati mandati in onda da Striscia La Notizia con la volontà di Mediaset di colpire Meloni. Parola di Marina Berlusconi. Già nei giorni scorsi era intervenuto Antonio Ricci, autore del celebre programma per spiegare che la decisione di trasmettere i fuori onda era stata presa da lui autonomamente.
Vespa ha chiesto a Marina quale sia il rapporto tra lei e la premier. “Quando mio padre è scomparso ho sentito la sua vicinanza alla nostra famiglia e di questo le sono grata. Per quanto riguarda il governo, ho condiviso varie scelte di Palazzo Chigi, a cominciare dalla grande attenzione verso la politica estera in nome di sani e sacrosanti principi atlantisti ed europeisti: viviamo una fase drammatica, nella quale è la nostra stessa identità, liberale e democratica, a trovarsi sotto attacco. L’aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina e i massacri in Medio Oriente ne sono la dimostrazione più evidente e più atroce”.
“Relativamente alla politica economica, poi, apprezzo la cautela e il senso di responsabilità con cui questo esecutivo sta gestendo i conti pubblici. Indubbiamente ci sono state anche alcune mosse che mi sono piaciute di meno - e non lo ho nascosto”, ha detto Marina Berlusconi che ha aggiunto “ma va sempre considerato che il governo si è ritrovato a dover fronteggiare una situazione macroeconomica complicatissima, tra guerra e inflazione, oltre a dover rimediare ad alcune eredità del passato davvero indigeste. Penso in particolare ai vari bonus edilizi: facendo i calcoli, pesano sul nostro Paese per una cifra vicina all’importo dell’intero Pnrr”.
Effettivamente, in questo momento la premier ha diverse gatte da pelare sia per quanto riguarda la politica interna che internazionale. Da ultimo l’aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo: 177 i voti favorevoli, 100 i contrari, 10 gli astenuti. Il vertice sarà per lo più dedicato al conflitto in Medio Oriente e dalla necessità di impedire che possa rapidamente degenerare in scenari definiti dalla premier “inimmaginabili”.
“Nessuno ha la pretesa di avere tutte le risposte in tasca. La prima domanda che mi sono fatta di fronte alle scene del 7ottobre è: che bisogno avevano i miliziani di Hamas di mettere una telecamera sulla propria fronte per riprendere decapitazioni di bambini, gente che balla su cadaveri di ragazze? – dice la premier, rispondendo al deputato del Pd, Enzo Amendola – Anche nel mondo islamico ci sono delle madri, quando vedono quelle immagini probabilmente non si sentono fiere. Allora perché? La risposta è che la causa palestinese non c’entra nulla, Hamas con quelle immagini voleva spingere Israele a una risposta tale da compromettere qualsiasi possibilità di normalizzazione dello scenario mediorientale”, ha affermato Giorgia Meloni offrendo la sua chiave di lettura di quanto sta accadendo.
Nelle conclusioni del vertice in programma il 26 e 27 ottobre i ventisette capi di Stato e di Governo esprimeranno in maniera concorde una ferma condanna agli attacchi terroristici di Hamas, il pieno diritto di Israele a difendersi (nel rispetto del diritto internazionale) e la garanzia del sostegno umanitario ai civili intrappolati a Gaza.
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