Nonostante le considerazioni del Garante scioperi Cisl e Uil non tornano indietro e invitano i lavoratori ad incrociare le braccia il 17 novembre. Intanto la Lega si oppone alle decisioni dei sindacati e Matteo Salvini minaccia un intervento in prima persona
di Corinna Pindaro
La tensione persiste tra la Lega e i sindacati sulla programmazione dello sciopero di venerdì 17, dichiarato da CGIL e UIL contro la manovra del governo Meloni. Nonostante le ragioni alla base dello sciopero, la questione sulla struttura dell’astensione – percepita come generale dai sindacati ma non dal Garante degli scioperi – si consolida come la richiesta alle commissioni sindacali di rimodulare l’entità dello sciopero.
Secondo l’Autorità lo sciopero convocato per venerdì 17 “non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici”.
“All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil – si legge in una nota – la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90”.
La Commissione precisa che non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, “ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”.
Quel che la Commissione aveva già fatto sapere è che lo sciopero del 17 novembre non terrebbe conto della concomitanza tra gli scioperi e delle limitazioni imposte per legge alla durata degli scioperi in alcuni settori. In particolare la Commissione chiede di escludere dallo sciopero nazionale del 17 novembre i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale, per i quali sono già programmati scioperi nei giorni vicini, e di abbreviare quello dei vigili del fuoco e del trasporto pubblico locale, che per legge possono scioperare solo 4 ore consecutive, e ferroviario, che può scioperare per otto ore.
Questo ha intensificato la disaccordo politico, con la Lega che si oppone fermamente: “Il Garante punisce il capriccioso Landini” e il suo “insolente desiderio” di spendere “un weekend lungo a scapito di milioni di italiani”. Il vice primo ministro e ministro dei trasporti, Matteo Salvini, che è anche il segretario della Lega, ha avvertito che se i due sindacati “non rispettassero le regole”, sarebbe intervenuto “personalmente per imporre delle limitazioni orarie”.
Tuttavia, CGIL e UIL mantengono la loro posizione. “Ribadiamo lo sciopero del 17. È il momento di trasformare il paese. Salvini dovrebbe rispettare di più i lavoratori che rischiano di perdere i propri guadagni partecipando allo sciopero per migliorare la situazione del nostro paese”, ha dichiarato il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini che ha inoltre sottolineato che “il Garante ha commesso un errore cercando di forzare una situazione tale da compromettere il diritto di sciopero”. Anche il leader della UIL condivide il suo punto di vista. Matteo Salvini, vice primo ministro e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, interviene richiedendo il “rispetto delle regole” e facendo un appello “al buon senso”.
Il 17 novembre, dunque, la mobilitazione di CGIL e UIL comincerà con lo sciopero di 8 ore dei lavoratori delle regioni centrali e, a livello nazionale, dei lavoratori dei settori dei trasporti e del pubblico impiego, scuola compresa. In concomitanza, ci sarà anche un raduno a Roma, in Piazza del Popolo.
La UIL ha immediatamente affermato che non rispetterà le limitazioni richieste dal Garante. Questa posizione è stata poi formalizzata dai due sindacati, secondo i quali il Garante mette in discussione il diritto effettivo di sciopero previsto dalla Costituzione. D’altro canto, la CISL permane: “Noi rispondiamo al mandato della nostra base e non ci lasciamo coinvolgere dall’egemonia presunta di altre organizzazioni sindacali”, afferma Luigi Sbarra, segretario generale CISL. Sbarra ricorda che il suo sindacato non sciopererà, ma manifesterà invece sabato 24 novembre a Roma, chiedendo una migliore gestione a partire dalle pensioni, ponendo fine alle polemiche.
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