La Banca Centrale Europea (BCE) accelera verso l’euro digitale, destinando quasi 1,2 miliardi di euro per sviluppare l’infrastruttura necessaria. Questa iniziativa include la creazione di un’app prototipale, soluzioni di pagamento offline, e sistemi di prevenzione contro le frodi
di Mario Tosetti
Con la “fase esplorativa” ormai conclusa, la BCE sta accelerando i suoi sforzi per l’introduzione dell’euro digitale. Fin dal principio dell’anno, la BCE ha avviato la fase successiva del progetto, che potrebbe aprire la strada a una nuova forma elettronica di moneta alternativa al contante entro pochi anni. Di recente, l’istituzione presieduta da Christine Lagarde ha presentato cinque inviti a investire per un totale di quasi 1,2 miliardi di euro. L’obiettivo è sviluppare un prototipo di app, esplorare soluzioni di pagamento offline e implementare sistemi antifrode. Nonostante questo, la BCE stessa fa notare che “non si impegna ad avviare nessuno dei suddetti progetti di sviluppo”.
Fra i bandi di gara proposti dalla BCE, l’opzione più appetibile per le imprese è quella che riguarda lo sviluppo di una soluzione online per i pagamenti digitali, un progetto che la BCE è disposta a finanziare con oltre 660 milioni di euro. Il secondo bando mira a “istituire un sistema generale per la rilevazione delle frodi e un meccanismo di prevenzione delle transazioni”. Questo elemento è considerato “fondamentale” per l’euro digitale e ha un finanziamento previsto di 237 milioni.
Il bando prosegue con altri tre appalti riguardanti lo sviluppo di un’app e di un kit per creare il software (153,6 milioni), un sistema per assicurare la sicurezza dei dati dei pagamenti (55,2 milioni) e un servizio per gli utenti per inviare e ricevere denaro (55,8 milioni). Piero Cipollone, l’economista italiano che ha recentemente sostituito Fabio Panetta come membro dell’esecutivo della BCE, ha spiegato che “l’obiettivo del processo di selezione è di stabilire accordi con i fornitori più adatti per garantire che l’Eurosistema sia pronto a sviluppare un euro digitale in futuro”.
Nell’intento della BCE, l’euro digitale potrebbe diventare un omologo elettronico del contante. Dopo la conclusione della prima fase del progetto lo scorso ottobre, la fase detta “preparatoria” è iniziata da qualche mese e si chiuderà nell’autunno del 2025. Entro tale data, la BCE spera di avere un quadro più definito del futuro sistema di pagamento elettronico, grazie anche al contributo delle aziende del settore selezionate attraverso i cinque bandi pubblicati all’inizio dell’anno.
La collaborazione con il settore privato ha già visto il coinvolgimento dell’azienda italiana Nexi, tra i leader in Europa nel settore dei pagamenti digitali, nel processo di sviluppo del prototipo front-end dell’app destinata a ospitare l’euro digitale. Nexi sta considerando se candidarsi per uno o più dei cinque bandi recentemente pubblicati dalla BCE, con scadenza a febbraio.
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