Verificati i 37 obiettivi il nostro paese si prepara a chiedere all’Unione europea la 8,5 miliardi di euro nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza. Soddisfazione della Meloni per i target messi a segno. E la notizia: il Mezzogiorno cresce piu’ della media nazionale
L’Italia si prepara a chiedere all’Unione europea la sesta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza il cui importo è pari a 8,5 miliardi di euro. È quanto è emerso nel corso della riunione della cabina di regia che si è tenuta a Palazzo Chigi e che è stata presieduta dalla premier Giorgia Meloni alla presenza del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che l’ha convocata, e dei ministri e dei Sottosegretari preposti, oltre che dell’Anci, dell’Upi e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Al termine della accurata verifica del conseguimento dei 37 obiettivi connessi all’ottenimento della quota, alla quale la cabina di regia ha proceduto, si è preso atto dello stato di attuazione dei target previsti, alcuni raggiunti anche, come è stato sottolineato, nell’ambito dell’ultimo decreto Pnrr convertito in legge. Tra di essi gli investimenti strategici legati alla realizzazione di infrastrutture per il potenziamento del trasporto del gas (Linea Adriatica), alla formazione delle competenze tecniche, digitali e manageriali dei professionisti del sistema sanitario nazionale, ai crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e 5.0, all’avvio delle opere infrastrutturali nell’ambito della ZES del Mezzogiorno, al rinnovo della flotta per il comando nazionale dei Vigili del Fuoco, alla digitalizzazione dei parchi nazionali, al piano di potenziamento delle in infrastrutture sportive scolastiche, alla tutela e alla valorizzazione delle foreste urbane e periurbane, alla transizione ecologica con l’implementazione degli impianti per la produzione di energia elettrica nei settori agricolo/agroindustriale (agrisolare), alla bonifica delle discariche abusive ed alla conseguente cancellazione delle procedure di infrazione, al potenziamento dei collegamenti ferroviari nel Mezzogiorno, all’ultimazione delle procedure di assunzione per i tribunali civili, penali e amministrativi, all’istituzione del polo del turismo digitale (Digital Tourism Hub) e alla digitalizzazione della Guardia di Finanza, che rafforzerà il presidio di trasparenza e legalità sul Piano e che già ha eseguito 3.683 interventi orientati a verificare la spettanza ai cittadini e alle imprese di crediti d’imposta, di contributi e finanziamenti, oltreché la corretta esecuzione delle opere e dei servizi oggetto di appalti pubblici, per circa 9,3 miliardi di euro.
“La Cabina di regia di oggi che segue il positivo confronto tecnico con la Commissione europea che si è protratto per tutta la scorsa settimana, – ha detto la Presidente Meloni – conferma l’eccellente lavoro portato avanti dal Governo, in sinergica collaborazione con le istituzioni preposte e con i soggetti attuatori, sull’attuazione del nuovo Piano italiano, che ha liberato risorse strategiche per alimentare la crescita economica strutturale dell’Italia, al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti ed avanzamento finanziario. I dati di questi giorni sul Pil e sull’incremento dell’occupazione, che vedono il Mezzogiorno crescere di mezzo punto in più rispetto alla media nazionale – ha proseguito – rappresentano un ulteriore stimolo ad intensificare la pianificazione di politiche virtuose, finalizzate a colmare concretamente i divari territoriali di competitività e produttività della Nazione. Anche per la sesta rata come accaduto per la quinta l’Italia è il primo a livello europeo a presentare la sesta richiesta di pagamento”. Sulla stessa linea anche il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, che ha aggiunto: “I dati sul consistente incremento degli investimenti in opere pubbliche, che al sud hanno registrato un tasso di crescita superiore al 50 per cento nel corso del 2023 confermano che siamo pienamente entrati nella Fase 2 del Pnrr, quella della concreta messa a terra degli investimenti per dare forma all’Italia di domani”
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